Non ho mai capito - forse non c’è niente da capire - come mai Jane Austen, proprio lei, che nei suoi romanzi ci ha fatto immedesimare in protagoniste alla ricerca dell’amore nel matrimonio, non abbia mai, ahimè, coronato il suo, di sogno. Lei che ha insegnato alle donne di tutti i tempi - a dispetto delle apparenze - a non inseguire ideali impossibili ma a prendere consapevolezza della realtà sociale e di una felicità ragionevole e dignitosa. Che non si può volare sull’onda di inutili fantasie per inseguire chimere ma è necessario atterrare sul piano concreto del progetto possibile. Ha condotto le donne per mano nell’evoluzione della loro identità, superando orgoglio e pregiudizio e conciliando ragione e sentimento. Nell’altalena piacevole dei balli, delle passeggiate, delle feste e della routine quotidiana, ognuna delle sue eroine affronta a testa alta il proprio destino, offrendogli il contributo personale di donna in formazione.
Ma non posso accettare che, chi come lei, così brava nel mettere a nudo l’animo femminile parlando d’amore, fra dolci sospiri, lunghe attese, prese di posizione inaspettate e speranze tacite, non abbia combattuto per Thomas Langlois Lefroy, conosciuto nel 1795, subito amato, ma richiamato dalla di lui famiglia che reputava Jane inadeguata socialmente. Ma lei non ha lottato: per credere, consapevolmente o solo nell’inconscio, alle fantasticherie romantiche che nei suoi romanzi non trovavano spazio? o, semplicemente, per sottomettersi alle regole sociali del suo tempo? Non ha trovato il coraggio per un finale che si rispetti per la sua esistenza, ricca di lettura e scrittura, ma non di un matrimonio, una famiglia, una sicurezza economica.
Non ha mai avuto il piacere di firmare con il suo vero nome nessuno dei suoi romanzi!
A questa Lady che ha lasciato scivolare via i petali della sua vita, lasciandoli appassire, e morire a soli quarantuno anni, del morbo di Addison, le sia di conforto l’attribuzione del suo conosciutissimo nome ad una rosa - simbolo eterno della passione amorosa.
Ma ciò non toglie, cara Jane, che tu, proprio tu, che ci hai fatto tanto patire con Mister Darcy, sia morta senza lo sguardo carezzevole di un uomo al tuo fianco.
ennebi
Scrivi commento