FABULA RASA /51 I cioccolatini di Pamela

 

Tra le voci adolescenziali della narrativa mi mancava quella di Pamela Moore (1937-1964). Mi era sfuggito Cioccolata a colazione, 1956, che subito dopo il clamoroso successo iniziale cadde in un lungo silenzio a causa dell’uscita di scena della sua autrice. Pamela, infatti, viaggiò in Europa per due anni e, quando rientrò in America, nonostante altri quattro romanzi non riuscì a ritrovare la notorietà dell’opera prima, definita “Il libro di una ragazza, ma non per le ragazze”. 

Nella nota di Anna Banti (del 1956) alla riedizione del 2013, l’autrice di Artemisia (su cui a breve redigerò) scrive che fra gli enfants prodiges del tempo (vedi Jane Gaskell, creatrice di un fantasy, Strano male, definito un innocente pasticcio, e la più famosa Mad.lle Sagan, un talento artigiano abilmente drogato e tipicamente francese, autrice di Bonjour tristesse) è proprio l’americana Pamela Moore - chi se lo sarebbe immaginato? - a dimostrare una vocazione letteraria indiscutibile, ma soprattutto a lanciare un agghiacciante S.O.S. Per non parlare della postfazione di Elisabetta Rasy che allarga il confronto alla Campana di vetro di Sylvia Plath (accomunata alla Moore dallo stesso tragico destino), al Giovane Holden di Salinger, a Di qua dal paradiso di Scott Fitzgerald  e a Ragazze di campagna di Edna O’Brien.

Le protagoniste di Cioccolata a colazione sono Courtney Farrell e la sua amica Janet -  Fu così che, quasi senza rendersene conto, Courtney fece sua la vita di Janet. […] Era certa che con Janet e i suoi amici avrebbe trovato se stessa.  Due collegiali senza infanzia (furto frequente) e - ahimè - anche senza illusioni, che si muovono in una quotidiana orgia mondana di feste, alcol, fumo, sesso.

Courtney-Pamela, figlio maschio mancato, esordisce pensando che se fosse stata un uomo sarebbe stato tutto più facile.  Forse sarebbe riuscito a superare l’eterno conflitto tra genitori e figli. La prof Miss Rosen (primo oggetto d’amore dell’adolescente) spiega all'allieva il tema del Finnegan’s Wake di Joyce, per dimostrare l’incessante rinnovarsi del ciclo genitore-figlio-genitore.

Il copione è ripetitivo ma se togli i cocktail, i drink, le sigarette, le scopate, le discussioni genitori-figli, come fai a descrivere la solitudine in certi ambienti?  Courtney è figlia - come Pamela -  di due genitori separati che vivono in ambienti mondani e spregiudicati. Lei legge Baudelaire e tenta di sottrarsi allo strano mondo degli adulti e dei loro intrighi come può. Tra il fiume di bourbon, gin, vodka, whiskey, Piper Heidsiek, Pommard, e una Gauloises dietro l’altra si consuma la scoperta del sesso, l’attrazione lesbica per l’insegnante, la perdita della verginità con l’attore omosessuale gigolò e infine la relazione con il nobile pervertito italiano che vorrebbe insegnarle la moralità del corpo. Tutto pur di sentirsi accettati. Colmare il vuoto. Negare la realtà. Cancellare l’oscurità. Tra padri alcolizzati, madri psicopatiche, figli con cirrosi epatiche a soli vent'anni e figlie che cambiano partner ogni sera, è difficile barcamenarsi. Autolesionismo e cliniche psichiatriche non bastano. Sono figlia di mia madre e a soli sedici anni sono decadente, alcolizzata, disincantata.

Pamela fa morire Janet, la butta giù dalla finestra, ma salva Courtney. Solo sulla carta. Le foglie secche torneranno. Dopo aver lasciato l’amante polacco e sposato il marito - nel romanzo lascia il viveur Anthony per l’affidabile Charles - si spara un colpo di fucile in bocca mentre il figlio Kevin di nove mesi dorme nella culla: sarà lui a rimettere in circolazione l’opera della madre dopo aver sentito il suo grido di dolore e accolto la sua richiesta di aiuto.

Un libro in cui si parla di sesso e alcol, Cioccolata a colazione, ma il tema è soprattutto quello dell’incomunicabilità, dell’attesa dell’amore e della disperata solitudine. Non c’è nulla che un’altra persona possa fare. Dobbiamo salvarci da soli. Nessuno può aiutarci. […] Le foglie morte cadono nella piscina, e io voglio solo scappare. Di certo avrà ripensato alle parole che aveva fatto dire a Courtney, prima di premere il grilletto, Pamela Moore.

 

ennebi 

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